Oggi, 5 maggio 2023, Giornata Internazionale dell’Ostetrica in cui si celebra la nostra professione per il ruolo incisivo ed irrinunciabile che rivestiamo nella promozione della salute e riduzione della mortalità materno neonatale, il Consiglio Direttivo vuole commemorare la nostra cara collega Ostetrica Agnese Pagliaroli ( 5 novembre 1933- 29 gennaio 2023) per esser stata una professionista ammirevole ed esemplare. Con grande amore
Agnese ha instancabilmente dedicato la sua vita ad assistere le donne, bambini e le famiglie non solo durante il servizio svolto nella sala parto degli Ospedali Riuniti di Bergamo, ma anche in ogni occasione in cui era a conoscenza che una donna ed un neonato necessitavano di assistenza ostetrica. La sua sensibilità ed attitudine professionale l’hanno portata ad essere un prezioso sostegno ed a collaborare con la collega Ostetrica Rossi che esercitava in Camerun.
Agnese ha continuato a sentirsi Ostetrica fino agli ultimi giorni della sua vita, anche quando la memoria incominciava ad abbandonarla, ricordava chiaramente di essere un'Ostetrica.
Dal racconto dei figli è percepibile che Agnese conosceva il valore profondo delle relazioni umane, sapeva “fare squadra”, credeva e promuoveva il senso di solidarietà tra donne e colleghe per raggiungere obiettivi comuni. La testimonianza della vita professionale e personale di Agnese mette in evidenza che l’alleanza tra Ostetrica/Ostetrica e Ostetrica/donna sia il fulcro del nostro mandato professionale e che la necessità delle donne di avere un Ostetrica di rifermento con cui instaurare un rapporto di fiducia durante la maternità ed in ogni fase del loro ciclo vitale sono immutate nel tempo.
Negli ultimi anni autorevoli istituzioni nazionali ed internazionali hanno pubblicato linee guida e raccomandazioni che confermano l’importanza del ruolo dell’Ostetrica/o per la tutela dei diritti, delle scelte e della salute delle donne e dei bambini attraverso l’esercizio di competenze professionali distintive, abilità comunicative ed empatiche. Ruolo che Agnese, cogliendo la fragilità di molte condizioni sociali e sanitarie delle donne che ha assistito, ha saputo ricoprire in modo esemplare trasmettendoci il valore dell‘’essere Ostetrica’’
‘’Per Agnese la professione di Ostetrica non è stato solo un lavoro ma una vera e propria vocazione. Era molto orgogliosa di essere Ostetrica e vedeva nell'accompagnare le donne al parto, nell’assistere le mamme ed i loro bambini la sua missione e il senso della sua vita’’ La figlia di Agnese racconta che sua mamma ‘’ ha fatto nascere decine di migliaia di bambini e ha seguito con professionalità, sicurezza e amore migliaia di donne’’ e ricorda che ‘’numerose persone negli anni la fermavano per la strada, dicendole " lei mi ha assistito o la sa che mio figlio ha ora 40 o 50 anni, le sarò grata per la vita. Ricordiamo con tenerezza le sue partenze ad ogni ora del giorno e della notte, non solo per i turni in ospedale, un tempo massacranti, ma anche per andare a casa di donne amiche, conoscenti per seguirle nelle fasi del parto e condurle in ospedale al momento giusto. Era pacata e rassicurante nel suo lavoro e non lasciava nessuna donna da sola a partorire. Tutti noi in famiglia, tolleravamo con pazienza la sua assenza, perché ci ha sempre fatto sentire il suo lavoro come un importante servizio per noi e per tutte le donne che ne avevano bisogno. Attendevamo il suo rientro, quando lei avrebbe condiviso con noi il lieto evento, è "nata una bellissima bambina ...è nato un bellissimo maschietto " non c'erano altre informazioni da aggiungere, perché nella sua discrezione non condivideva altro se non la gioia di un nuovo arrivo. Persino gli svenimenti dei mariti in sala parto erano fatti privati, di cui venivamo a sapere solo ogni tanto e ci procuravano un sorriso divertito, anche quando accadevano a qualcuno della famiglia. Mia mamma per anni con incondizionato affetto ha sostenuto insieme ad amiche e colleghe, l'opera dell'amica ostetrica Rossi che operava in Camerun, inviando materiale sanitario e quanto le era possibile. Attendeva con pazienza le lettere dell'amica che arrivavano ogni due o tre mesi, erano gli anni 70 e le comunicazioni erano lente e difficoltose. Le leggeva con pazienza a figli e nipoti, perchè tutti noi ci rendessimo conto di quanto bisogno ci fosse in altre parti del mondo; a volte erano racconti crudi dove l'ostetrica Rossi scriveva" Agnese cara se tu vedessi qui manca tutto, le donne arrivano dopo giorni di cammino a piedi per partorire in ospedale ma non abbiamo niente per assisterle, solo le nostre mani e la nostra voce”. Mia mamma iniziava la raccolta di materiale sanitario che veniva organizzato in container e spedito in Camerun.
la mia famiglia ha riconosciuto in lei un punto di riferimento affettivo, solido e sicuro. Ha assistito al parto figli, nipoti, amiche, conoscenti e sconosciuti con la stessa dedizione: è stata sorella, confidente e amica in un momento così delicato della vita di una donna. Una volta andata in pensione ha continuato a dedicarsi con passione al sostegno di donne prima durante e dopo il parto e ha offerto la sua professionalità e il suo sostegno a giovanissime donne, sottratte al mercato della prostituzione, ospiti di una comunità e con figli neonati.’’
Ricordiamo Agnese anche attraverso le parole delle colleghe Ostetriche nel giorno in cui la comunità di Ponte san Pietro le ha dato l’ultimo saluto
Cara Agnese,
prosegui la tua vita nella pace e nell’amore che tanto hai donato.
Hai svolto il meraviglioso compito di aiutare a dare alla luce nuova vita.
La bellezza e l’armonia che hai maturato negli anni hanno saputo
rendere leggero ogni momento.
Ci hai insegnato ad accogliere la vita così com’è.
Nella bellezza e nell’armonia tutto si compie.
Il tuo ricordo sarà sempre in noi.
il Consiglio Direttivo.